Questa mattina, ci svegliamo carichi e di buonora, pronti per la visita al Castello di Chillon: tra tutti i castelli consultati sulle guide prima di partire, è quello che ci era sembrato più interessante e più completo da visitare.
E, fortunatamente, ancora una volta il nostro intuito non ci ha traditi…

Un castello “in mezzo” al lago
Costeggiando in auto il Lago Lemano, in direzione Montreaux (città celebre per i suoi rapporti con il mondo dello spettacolo): proprio ieri, dal Nid d’Aigle, riuscivamo a vedere la strada che, stamani, stiamo percorrendo.
Arriviamo in auto davanti all’edificio, e parcheggiamo negli appositi spazi, riservati aivisitatori. Appena scesi, la ferrovia che scorre tra noi ed il Castello di Chillon non ci permette di vedere tutto il suo splendore. Ancora qualche passo più vicino, però, e ci accorgiamo di tutta la maestosità di questo luogo: un castello completamente integro, con tanto di torri e porticciolo, ed affacciato per ¾ del suo perimetro sul Lago Lemano.
Inoltre anche qui, così come ieri a Saint-Maurice, stiamo camminando sulla Via Francigena svizzera, che passa proprio davanti all’ingresso del castello.
Una mattina nel Medioevo
Arriviamo all’entrata e paghiamo il biglietto di 12,50 CHF a testa, con cui ci consegnano anche una cartina dell’edificio: è sufficiente seguire l’ordine numerico in cui sono organizzati i vari ambienti del castello, per visitarlo completamente e nel migliore dei modi.
La visita al Castello di Chillon è davvero spettacolare, e vale tutti i franchi che abbiamo pagato. All’interno dell’edificio tutto è ancora integro, ed in ogni sala sono presenti mobili antichi e oggetti utilizzati in quel tempo: tavoli imbanditi, gli stemmi del castello sulle vetrate, camini enormi in pietra nelle cucine e prigioni sotterranee nascoste dalle cantine.
Tra passaggi su ponticini in legno e arrampicate su torri al cui interno sono esposte armi e armature medievali, la visita si fa passo dopo passo sempre più stupefacente! Ad ogni modo, se volete rivivere con noi la nostra “Mattina nel Medioevo“, potete guardare la galleria che abbiamo dedicato al Castello di Chillon.

I vigneti di Lavaux, Patrimonio dell’UNESCO
Una volta terminata la visita al castello, proseguiamo in auto sulla Strada del Vino iniziata ieri, e superando Montreux, poco prima di arrivare a Losanna, ci fermiamo a Lavaux.
Perché una sosta proprio qui? Beh, i vigneti a terrazzameni sul Lago di Ginevra, tipici del territorio intorno a Lavaux, sono stati dichiarati nel 2007 Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. E da buoni toscani, incuriositi dal binomio “Svizzera & Vino”, non ci lasciamo sfuggire l’occasione di fare due passi in mezzo a queste vigne, ed apprezzare l’opera dell’uomo che ha, letterlamente, “scolpito” la montagna.
Purtroppo non abbiamo molto tempo a disposizione per una passeggiata più lunga in mezzo ai vigneti, e dobbiamo ripartire verso il Creux du Van, distante 2 ore circa da qui.
Creux du Van, anfiteatro naturale
Per arrivare alla nostra mèta, la strada da fare si presenta tortuosa e tipicamente alpina: tra passi di montagna e fitti boschi, ci ritroviamo circondati da numerose mucche che, “imbambolate”, ci guardano e aspettano il suono del clacson per lasciarci passare.
Arriviamo in auto fino al ristorante Le Soliat, e da lì seguiamo a piedi il sentiero che entra nel pascolo, e che porta al Creux du Van in pochi minuti. Ed una volta arrivati, lo spettacolo davanti ai nostri occhi è davvero impressionante..
Una enorme “scogliera” verticale di roccia alta 160 metri a picco sulla foresta, fa corona ad una conca lunga quattro chilometri e larga uno. Proseguiamo sul sentiero che costeggia il dirupo, e man a mano che andiamo avanti, ci pervade una forte sensazione di piccolezza: è davvero difficile descrivere questa impotenza di fronte a questo luogo, ma speriamo che le foto che abbiamo raccolto in una breve galleria, possano farvi capire meglio quello che stiamo dicendo.
Sono stati prima i ghiacciai, poi i ruscelli, a dar vita alla formazione rocciosa mozzafiato che si è originata dai depositi calcarei lasciati da un antichissimo mare, circa 200 milioni di anni fa. Non meno straordinario è il microclima del “Creux du Van“, che accosta i boschi alla flora artico-alpina. Camosci, stambecchi, linci e numerose altre specie animali selvatiche sono insediate nell’intatto paesaggio naturale, tutelato da una riserva di 25 chilometri quadrati.
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E davvero un bellissimo posto!
https://quesellevaalamoda.com/2017/06/21/para-los-amantes-de-las-montanas-creux-du-van-neuchatel-suiza/
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Grazie della visita! Creux du Van è un luogo spettacolare, dove la natura governa incontrastata!
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Mi piacciono molto i castelli e quello di Chillon stuzzica la mia curiosità, a cominciare dalla sua posizione panoramica 🙂 Non avevo potuto includerlo nelle tappe svizzere fatte gli scorsi anni, ma seguirò volentieri il tuo consiglio perché dal tuo racconto e dalle tue foto ne vale la pena! Serena
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Ciao Serena e grazie della visita! Si, il Castello di Chillon a Veytaux vale ogni franco speso per accedervi! E una visita senza fretta, per godere del clima medievale che si respira all’interno, è d’obbligo!
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